porno in crisiLa crisi continua a colpire dura anche l’industria pornografica e quindi i produttori si sono inventati sempre nuovi modi per raccogliere soldi. L’ultima trovata è quella di organizzare collette per raccogliere quanto serve per fare un film porno. E’ proprio questo che accade nel settore dell’intrattenimento adulto.  Infatti, le piccole realtà del settore, il più delle volte in grado di produrre vere e proprie chicche erotiche ora stanno piano piano scomparendo per mancanza di fondi. Per questo sono costrette a chiedere aiuto alla gente tramite internet e quello che si chiama “crowfunding”.

Il concetto, che è stato sfruttato anche da alcuni bravi cantanti italiani scaricati dalle case discografiche, ha portato a dei buoni risultati., anche se forse, pensare a delle produzioni pornografiche ormai costrette a ricorrere a questi metodi, fa un po’sorridere. Probabilmente si è proprio arrivati al  punto in cui ci si chiede come andare avanti.

Immaginiamoci una grande produzione come la Vivid Entertainment completamente blindata  ed a prova di leak (non è il porno di Sara Tommasi messo in rete praticamente contemporaneamente alla commercializzazione del dvd). Che si fa quindi se spariscono le piccole produzioni? Ci si accontenta dei video porno amatoriali o di chi fa sesso su Cam4?