Alessandro Calderoni, giornalista e scrittore nato a Genova nel 1974 ha scritto nel 2008 un libro che si intitola Il Mestiere più antico del mondo edito da Rizzoli. Un saggio che con le sue 256 pagine racconta il sesso e il mestiere legato al sesso in questa epoca contraddistinta da internet soffermandosi su diversi protagonisti che sembrano usciti da un romanzo di Robert Louis Stevenson, perfetti uomini e donne durante il giorno che si trasformano durante la notte. Virginia poco piu´ che ventenne e studentessa all´Accademia di Belle Arti con la passione del denaro che la porta ad incontri di sesso sbagliati, Gabriele che da insospettabile studente di Lingue diventa gigolo´. Dalia invece gestisce un sito hard a pagamento; mentre Debora fa la cam girl per potersi pagare l´affitto in citta´ costosa come Venezia vendendo pure foto intime del suo corpo giovane. Questo il contesto in cui si entra leggendo questo libro che alza forse un velo di perbenismo mostrandoci una realta´ magari poco nota. In questa realta´ digitale tutti possono in qualche maniera usare le nuove tecnologie per mettere in piedi un business legato al sesso.

Un fenomeno decisamente nuovo fatto di reale e virtuale che si mescolano continuamente. Pixel e sudore, trasgressione e voglia di mostrarsi, imprenditorialita´ fai da te che diventa bisogno reale di emergere. Uno spaccato crudo delle generazioni cresciute con l´incubo AIDS e il mouse sempre in mano. Una offerta di corpi sempre pronti a soddisfare domande che si fanno linguaggio diretto e spudorato di chi acquista. Pochi click e una carta di credito per accedere ad una esperianza virtuale che pero´ accende fantasie reali, qualcosa da consumare all´interno del privato fra le mure domestiche ma che inevitabilmente colpisce e coinvolge le relazioni sociali della vita.

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